Torta rustica partenopea per eccellenza, così come la tradizione italiana ne ha in varie regioni; veniva preparata per rifarsi dal periodo quaresimale di rinunce. Ognuno ha la sua in famiglia, questa l’ho appresa dalla magnifica Enza.
Ingredienti Per un ruoto con foro da Ø 25 cm -600 gr farina 00 -1 cubo e ½ di lievito fresco di birra -2 bicchieri e ½ di acqua calda -14 gr = 1 cucchiaino colmo ca. da tè di sale -pepe nero macinato fresco -250 gr di sugna (strutto) -70 gr di salame napoletano tagliato a pezzi o cicoli (ciccioli) morbidi o pancetta dolce a dadini -90 gr di caciocavallo a cubetti o pecorino stagionati o altro formaggio saporito (groviera!) -3 uova piccole -pan grattato per la forma Preparazione Imburrare il ruoto con lo strutto e pan grattato. Sciogliere nell’acqua il lievito. In una scodella capiente mischiare alla farina l’acqua con il lievito, il pepe e lavorare con le mani per 3 min. aggiungendoci poi il sale. Solo dopo aver fatto l’impasto, unire poco alla volta la sugna (conservarne una ½ noce da spennellare in superficie prima di infornare) continuando a lavorare.
Su di un ampio canovaccio ben infarinato, formare un panetto lungo e grosso, allargarlo schiacciandolo leggermente, metterci al centro e per tutta la sua lunghezza il ripieno e chiudere tirando i lembi di pasta.
Poi rovesciare -operazione delicata- il rotolone nel ruoto e far riposare coperto e al caldo (meglio se nel forno spento ma leggermente tiepido) per 40 min.. Infornare a 220° nella prima scanalatura dal basso per 45/48 min..
Consigli Al contrario di quel che si dice è squisito se mangiato già dopo un’ora, anche se si conserva comunque bene. Nell’imbottitura ho messo le uova sode a pezzi così tutti ne gioveranno, ma si potrebbero adagiare invece in superficie solo prima di infornare (con tutto il guscio e crude), formando una gabbia di pasta a mo’di croce su ognuna. La differenza sostanziale che si è andata sviluppando nella tradizione pasquale è la seguente: . il tortano era in origine una ciambella attorta molto essenziale, con pochi ingredienti come farina, pepe, sugna e cicoli, senza formaggio né uova .mentre il casatiello è stata la sua evoluzione più sontuosa il cui nome rimanda al caso, cacio; salumi e formaggi l’arricchiscono, incoronandolo con le uova a vista.